lunedì 10 marzo 2014

OBIEZIONE DI COSCIENZA/4

On. Gian Luigi Gigli, organizzatore del Convegno del 05/02/2014
Obiezione di coscienza dei farmacisti:
finalmente 2 punti fermi!
Uno scientifico e l'altro giuridico.
Molto ben riuscito il Convegno, organizzato dall'on. Gigli, su input dell'amico Giorgio Falcon di Venezia, sul tema dell'obiezione di coscienza dei farmacisti, da noi annunciato nel post precedente e svoltosi il 5 Febbraio scorso alla Camera dei Deputati presso la sala Aldo Moro, con grande partecipazione di pubblico proveniente da tutta Italia. Se cliccate sul seguente link: http://youtu.be/To6NAomMKok  potete accedere al video con tutti gli interventi dei vari relatori.
All'inizio hanno preso la parola i parlamentari. Dopo l'introduzione del Gigli, in sequenza si sono succeduti il sen Lucio Romano, l'on. Fabrizio Di Stefano, l'on. Flavia Piccoli Nardelli, l'on. Eugenia Roccella, l'on. Paola Binetti. Quindi nell'ordine previsto sono intervenuti i relatori, come da programma.
Molto interessante la relazione del prof. Bruno Mozzanega, docente di clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Padova, il quale con la scrupolosa puntigliosità del ricercatore è riuscito ad arrivare agli studi originali sul levonorgestrel, la molecola fondamentale della popolarmente nota come pilloladelgiornodopo, nei quali è dimostrato che nell' 86% dei casi il suo effetto principale è quello di impedire l'annidamento in utero dell'embrione fecondato. Insomma la pilloladelgionrodopo  è abortiva, lo è sempre stata. L'averla contrabbandata come presidio della contraccezione d'emergenza è una spudorata menzogna.
Altrettanto degna di nota è la relazione del dott. Giacomo Rocchi, Giudice Consigliere della Corte di Cassazione, che ha dimostrato con abbondanza di argomentazioni come l'obiezione di coscienza sia un diritto garantito dall'art. 2 della Costituzione, e non una discrezionale gentile concessione del politico di turno.
Nonostante questi punti fermi scientifici e giuridici, i nostri politici fanno fatica a prendere posizione. Per loro quello che vale sono i numeri, soprattutto il consenso e non inimicarsi i media, culturalmente tutti orientati su posizioni favorevoli alla promiscuità sessuale a tutto quello che gli fa da contorno per non spezzare quell'equilibrio illusorio da paese dei balocchi, dove tutto e sempre e soltanto piacere, e mai responsabilità.
 

Nessun commento:

Posta un commento